La storia della Vetreria di Biot, celebre in tutto il mondo, ebbe inizio nel 1956, grazie all’ingegnere ceramista Éloi Monod e a sua moglie Luce.

Il lavoro dei Monod ha saputo infondere a un’intera generazione, a cominciare dai loro stessi figli, per poi formare i giovani apprendisti che arrivavano da loro per imparare le tecniche e la magia incandescente del vetro soffiato.

A Biot, si possono visitare autentiche vetrerie, dove si crea il famoso vetro di Biot. Ma è possibile anche rivivere la storia dell’arte vetraria, che inizia con l’avventura di Éloi Monod e dei suoi allievi, e scoprire come le tecniche realizzate hanno dato al villaggio la sua identità culturale. In effetti, sin dalla fine degli anni ’50, Éloi Monod mise a punto la tecnica del vetro a bolle, anche detta “malfin” (imperfetta), che consiste nel trasformare un difetto in qualità: intrappolata di proposito, la bolla diventa una risorsa estetica… Ormai, sono queste bolle, sapientemente lavorate, che rendono celebre il villaggio di Biot nel mondo del vetro soffiato.
In costante evoluzione, l’arte vetraria è anche fonte di ispirazione di eventi che permettono a Biot di rendere omaggio al talento dei suoi artigiani. Di respiro locale, nazionale o internazionale, le manifestazioni che fanno vivere il villaggio mettono in valore l’arte e la tecnica delle vetrerie di Biot, offrendo allo stesso tempo al pubblico la possibilità di scoprire la precisione e l’estetica della lavorazione del vetro. Un evento da non perdere è il Biot International Glass Festival, un’occasione per scoprire le creazioni dei maestri vetrai francesi e internazionali. Il festival offre mostre, mercato d’arte, soffiatura del vetro all’aria aperta, attività per il pubblico, proiezioni di film, conferenze, visite di laboratori del vetro e dimostrazioni.

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